l'holding, terreno di coltura del Sè


Pubblicato: 30 aprile 2015
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Riflettendo sulle pagine di Joyce Slochower, Lorenzini s"interroga sulle interminabili polemiche che, in ambito relazionale, hanno caratterizzato la discussione sui temi dell'empatia, del riferimento al Sè e del deficit evolutivo. Si dichiara convinto che alla base di tale Babele esista un pericoloso vuoto concettuale, che riguarda molto direttamente la rivoluzione che le psicologie del Sè e il movimento relazionale stesso hanno cercato di attuare: porre la soggettività al centro della vita psicologica dell'essere umano. Per questo motivo egli comincia la sua discussione con il tentativo di mettere in chiaro alcuni punti di partenza sulla soggettività e la coscienza. Procede poi con la tesi che la falsa dicotomia che contrappone holding e mutualità dipenda dal solito errore di attribuire la soggettività al livello narrativo della coscienza. A livello procedurale, holding e mutualità si conciliano e contribuiscono entrambi a creare il terreno di coltura indispensabile per lo sviluppo della soggettività del paziente.


Lorenzini, A. (2015). l’holding, terreno di coltura del Sè. Ricerca Psicoanalitica, 26(1), 55–64. https://doi.org/10.4081/rp.2015.329

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