Il processo referenziale: cognizione o coscienza incarnata?


Pubblicato: 31 dicembre 2015
Abstract views:
150


View on FrancoAngeli:
0
Publisher's note
All claims expressed in this article are solely those of the authors and do not necessarily represent those of their affiliated organizations, or those of the publisher, the editors and the reviewers. Any product that may be evaluated in this article or claim that may be made by its manufacturer is not guaranteed or endorsed by the publisher.

Authors

l'autore esprime tutto il suo apprezzamento per il lavoro della Bucci e concentra le sue riflessioni su di un punto chiave del processo referenziale: il passaggio dal subsimbolico al simbolico non verbale. Nell'ottica dell'autore questo passaggio coincide con la perenne nascita della coscienza, a partire dal substrato della danza relazionale. La particolarità di questo articolo consiste proprio nel tentativo di dare una base concreta, o meglio "incarnata" al fenomeno della coscienza e a quello del suo emergere, differenziandolo da quella più generica attività mentale che chiamiamo cognizione. È proprio nell'emergere della coscienza dal gioco che si collocherebbe il significato più profondo dell'interazione non verbale nel corso della psicoterapia, la co-costruzione dell'organismo psicologico. Alla fine di un articolato percorso che coinvolge il concetto di coscienza primaria di Edelman e lo studio delle metafore primarie di Lakoff e Johnson, l'autore ritorna alla Bucci e riconosce una fondamentale sintonia di significato.


Lorenzini, A. (2015). Il processo referenziale: cognizione o coscienza incarnata?. Ricerca Psicoanalitica, 26(3), 67–84. https://doi.org/10.4081/rp.2015.347

Downloads

Downloads

I dati di download non sono ancora disponibili.

Citations