Intersoggettività e reciprocità nella relazione di coppia: la prospettiva psicoanalitica


Pubblicato: 31 agosto 2011
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Negli ultimi anni, prendendo le distanze dal modello strutturale delle pulsioni e dall'idea tradizionale di un apparato mentale isolato spinto fondamentalmente dai compromessi tra forze interne conflittuali, diversi studiosi (Mitchell, 1988; Aron, 1996) hanno posto l'accento sui processi interpersonali, nel senso che la crescita e il formarsi delle funzioni psichiche dipendono dal tipo e dalla qualità dell'incontro intersoggettivo. Da questo punto di vista l'affettività è intesa come una "proprietà" di un sistema mutualmente autoregolativo formato da due o più individui e come caratteristica costante durante tutto il ciclo vitale. I partner coinvolti in una relazione sentimentale organizzerebbero cioè una loro reciproca e specifica capacità di regolare gli stati emotivi, per ottenere un certo equilibrio interno tra senso di "distanza e vicinanza". In quest"ottica il lavoro odierno con le coppie deve considerare l'uso che i partner fanno della relazione rispetto alla funzione di reciproca auto ed etero regolazione e i processi che vengono messi in atto per raggiungere questi obiettivi.


Velotti, P., & Zavattini, G. C. . (2011). Intersoggettività e reciprocità nella relazione di coppia: la prospettiva psicoanalitica. Ricerca Psicoanalitica, 22(2), 27–37. https://doi.org/10.4081/rp.2011.449

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