Il delirio: difesa o costruzione psicopatologica?


Pubblicato: 31 agosto 2010
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In questo lavoro discuto la natura del delirio per prospettare un approccio terapeutico alla psicosi. Particolare attenzione è data alla natura e alla struttura dell'esperienza delirante e alla sua relazione con la parte sana della personalità. Se delirio rappresenta una costruzione psicopatologica che oblitera la capacità di comprendere l'esperienza emotiva, il lavoro terapeutico consiste nel ridurre il suo potere per recuperare il pensiero intuitivo e ristabilire il contatto con la realtà emotiva. Esiste un posto nella mente del paziente, virtualmente inaccessibile, in cui viene continuamente costruito lo stato psicotico. Di qui deriva l'importanza di orientare il lavoro analitico verso la presa di consapevolezza del significato dell'organizzazione psicotica, che tende ad inglobare il sè e a distruggere il senso di realtà. In questo senso, come ho cercato di mostrare nei frammenti clinici riportati nel lavoro, i sogni psicotici sono molto utili perchè costituiscono la vera comunicazione all'analista che non si realizza fino quando il paziente rimane complice e sottomesso all'organizzazione delirante. Da questo punto di vista mentre il delirio nasconde, il sogno comunica.


De Masi , F. . (2010). Il delirio: difesa o costruzione psicopatologica?. Ricerca Psicoanalitica, 21(2), 73–92. https://doi.org/10.4081/rp.2010.483

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