Livelli di coscienza e psicopatologia: oltre il dualismo corpo-mente


Pubblicato: 17 gennaio 2020
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Nell'essere umano i livelli di coscienza condizionano le modalità diverse di relazione e di percezione della realtà. Il livello della coscienza primaria è quello della coscienza dell'Io e corrisponde alla percezione individuale di una personalità che tende a rimanere stabile e che si rapporta in modo interdipendente e tendenzialmente statico con gli altri. La coscienza di ordine superiore è quella del Soggetto riflessivo individuale, che se consapevole di sè si pone come centro organizzatore dinamico della personalità e interagisce con l'altro accettando una reciproca e mutevole dipendenza. La consapevolezza di essere Soggetto in relazione è un livello di coscienza di ordine superiore più ampio, che permette la co-riflessione con l'altro Soggetto in un rapporto di intersoggettività. La psicopatologia delle tre principali organizzazioni di personalità - nevrotica, borderline, psicotica - si articola in questi tre livelli di coscienza e condiziona la relazione con il terapeuta. La cura coincide con lo stimolo alla funzione riflessiva del Soggetto, intesa come la capacità di autosservarsi, di percepire il proprio e altrui mondo emotivo e inconscio, di mentalizzare e di far evolvere la modalità di relazione dall'interdipendenza simbiotica all'intersoggettività.


Cozzaglio, P. (2020). Livelli di coscienza e psicopatologia: oltre il dualismo corpo-mente. Ricerca Psicoanalitica, 28(1), 67–85. https://doi.org/10.4081/rp.2017.188

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