La "consistenza" degli Io-soggetto e l'assetto della cura
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Quali sono gli obiettivi della cura analitica? Certamente ci interessa di limitare la sofferenza del paziente ed è fondamentale accogliere il suo specifico modo di concepirla, forse il nostro primo obiettivo è portarlo a vedere, o meglio a sentire, come il suo problema sia invece proprio l'esito di una soluzione ormai disfunzionale e offrirgli con ciò la possibilità di cambiare qualcosa. Ma un secondo e parallelo obiettivo ha invece, a mio parere, un valore altrettanto fondamentale. Esso prescinde (pur essendo a questo strettamente connesso) dal "dinamico" che determina e rinnova la ripetizione, per mirare a poter sentire la "consistenza" dell'essere, il proprio "peso" nel mondo, sapere di esserne cioè una parte unica e peculiare: un soggetto vivo che "è" quel che è, anzi: che "è" proprio perchè è quel che è. Miriamo quindi a una presenza che sia intimità con il mondo, che sia cioè profonda partecipazione e a partire dal riconoscimento e dalla legittimazione della propria intera soggettualità, la incarni interamente nel mondo.
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